Mio suocero soffre di attacchi di panico nella guida soprattutto nell’affrontare situazioni tipo ponti, curve, strade buie… nelle quali non riesce a vedere “oltre gli ostacoli” suddetti. Premetto che fino a qualche anno fa svolgeva l’attività di rappresentante per cui ha sempre guidato senza accusare nessun tipo di problema.
Anni fa ha partecipato a terapie di gruppo con leggeri miglioramenti; successivamente ha effettuato delle sedute presso uno psicologo, terminate quando lo stesso lo ha informato che, continuando, avrebbe potuto mettere in discussione il rapporto con la famiglia (a cui è molto legato).
Può suggerirci come affrontare il problema […]?
Dio70m
Caro dio70m,
il caso di suo suocero non è isolato. Non è infrequente trovare rappresentanti che sono abituati a fare centinaia di chilometri al giorno per anni, che sviluppano un qualche tipo di fobia connessa al viaggio o alla strada. I motivi possono essere simbolici, oppure il sintomo può rappresentare un bisogno di cambiamento, che si esplica impedendo alla persona di fare quello che ha sempre fatto.
Naturalmente io non conosco il motivo per cui lo psicologo che aveva preso in cura suo suocero gli ha dato quell’informazione, ma probabilmente dipende da qualcosa che suo suocero ha rivelato allo psicologo ma di cui lei è all’oscuro. In ogni caso la cosa migliore che possa fare suo suocero è di ritornare da quello psicologo e dirgli esattamente quali sono le sue paure e discutere di quelle.