Egregio Dr. D’Alessandro, il mio fidanzato soffre di attacchi di panico da 5/6 anni, non c’è un momento in particolare in cui si manifestano questi attacchi. Può passare un mese e non avere niente e poi magari in una settimana averne 3.
Non è facile per me stargli vicino perchè quando sta male difficilmente me lo concede. Da un anno è in cura da una psicologa con la quale parla una volta la settimana, prende dei farmaci (abbastanza forti), in più 2 mesi fa l’ho convinto ad andare da un medico omeopata che conosco e so essere una persona molto seria, il quale gli ha dato una cura che lui segue alla lettera… il problema è che la situazione nn cambia.
La mia domanda è questa, come mi devo comportare io? Certe volte mi arrabbio perché mi sembra che non reagisca, mentre io sono una persona che non si perde mai d’animo, però so di sbagliare e vorrei sapere qual’è la cosa giusta da fare.
Tutti dicono che dagli attacchi di panico si guarisce ma non ho ancora sentito nessuno dire esattamente che cosa bisogna fare e ciò che ha fatto il mio ragazzo in questi anni mi sembra francamente non sia servito a nulla. La ringrazio molto se mi vorrà rispondere.
Cordiali saluti, Barbara.
Cara Barbara,
la questione che pone non è di semplice soluzione. Da una parte potrei risponderle che deve avere pazienza col suo fidanzato, con la sua psicoterapia, con la sua “autonomia” nel momento della crisi. Dall’altra mi rendo conto che lei è abituata a prendere le situazioni di petto e a mantenere il controllo, per quanto è possibile, e questa situazione forse la spiazza.
Su una cosa comunque ha pienamente ragione: tutti dicono che si guarisce, ma poi in concreto non tutte le terapie funzionano nei modi e nei tempi che ci si aspetta.
Nel caso del suo fidanzato, tuttavia, se è da cinque/sei anni che ha imparato ad avere gli attacchi, può darsi che uno sia poco per imparare a non averli, prendendo in considerazione un aspetto del problema. Inoltre la psicoterapia a volte, soprattutto se non è focalizzata sul sintomo, richiede anni, ma in molti casi viene praticamente obnubilata dall’assunzione dei farmaci.
Nel caso del suo fidanzato, soprattutto, sembrano non avere effetto sul sintomo, ma dànno comunque la falsa sensazione al soggetto di stare facendo qualcosa di concreto contro il panico, cosa che non è reale. Anzi in molti casi l’assunzione di farmaci aiuta a consolidare il sintomo.